Cent'anni di scoutismo al servizio dell'educazione
Nuoro 24 febbraio 2007
Al levar del sole del primo agosto 2007, lo scautismo entrerà nel suo secondo secolo di vita.
Quando i primi raggi batteranno sulla pietra che a Brownsea ricorda il primo campo scout della storia, in tutto il mondo sarà L'ALBA DEL CENTENARIO.
In quel giorno tutti le guide e gli scouts della terra, tutti quelli che nella vita hanno pronunciato la Promessa e la portano ancora nel proprio cuore, testimoniandola nella quotidianità dell'esperienza umana e professionale, rinnoveranno l'impegno e ricorderanno coloro i quali sono tornati alla casa del Padre e accompagnano dall'alto dei cieli le avventure dei loro fratelli minori.
Lo faremo tutti alle 8.00 del mattino del 1° agosto 2007, secondo i fusi orari dei diversi Paesi in un intera giornata scandita da migliaia di cerimonie.
Accadrà così che il motto del centenario "UN MONDO UNA PROMESSA", tema anche del nostro convegno, non sarà più un sogno, ma una stupefacente e commovente realtà.
Cent'anni da quel primo campo nella baia di Poole, sulla piccola isola di Brownsea, nella Manica, che lo scoutismo e il guidiamo di tutto il mondo vogliono ricordare per quel che ha rappresentato per i 400 milioni di donne e di uomini che hanno indossato l'uniforme e il fazzoletto e che oggi annovera fra i propri aderenti circa 40 milioni di bambini, ragazzi e giovani in 250 Paesi del mondo.
Nello stesso giorno, a Brownsea, una rappresentanza di tutte le Associazioni Scout partecipanti al Jamboree mondiale, che si terrà contestualmente alla celebrazione del secolo, sarà sull'isola per rinnovare la Promessa.
Ma il primo agosto 1907, non è solo una data simbolica ma è soprattutto l'inizio di un'esperienza unica nel campo educativo che assumerà nel tempo carattere interrazziale, interculturale, interreligioso.
Attraverso le celebrazioni del centenario che comprendono anche questo nostro momento nuorese, lo Scoutismo, in ogni località del pianeta, vuole riaffermare il suo radicamento alle realtà locali e il proprio servizio per l'educazione nel territorio, rilanciando il legame che unisce la nostra Associazione alle proprie realtà diocesane e parrocchiali.
Lo scoutismo non nasce per caso, BP ebbe un'intuizione che si caratterizzerà da subito e manterrà per un secolo la dimensione di "esperienza di frontiera". Nasce, infatti, per offrire un servizio a quell'Inghilterra vittoriana afflitta da gravi emergenze educative. Come le scalmanate bande giovanili che mettevano a ferro e fuoco i quartieri di Londra e i villaggi del Regno unito. O l'avanzare di alcune brutte abitudini di cui narra nei suoi libri come il gioco d'azzardo, il tabagismo, il cattivo linguaggio, la pigrizia, l'affievolirsi del senso civico e la perdita di sani principi morali e spirituali o l'intolleranza fra classi sociali e gruppi religiosi differenti.
BP non inventa niente di nuovo: osserva e poi incanala la naturale predisposizione dei ragazzi ad associarsi in bande non sempre dedite a sani propositi. Sfrutta il carisma di alcuni ragazzi più grandi. I suoi primi 3 capi pattuglia: dei lupi, dei chiurli e dei tori di 100 anni fa non provenivano certo dalla Londra bene ma dai suoi quartieri popolari, erano dei leader d'ambiente e niente di più e non a caso verranno eletti dai loro compagni di minor età.
BP offre loro delle regole di comportamento, gli offre un clima educativo sereno agevolato dalla figura di un adulto entusiasta di poter giocare un pezzo della propria vita insieme ai ragazzi: il Capo Scout (inizialmente se stesso), un educatore poco precettore e tanto fratello maggiore che incentra l'avventura dei suoi scout sull'osservanza di una Legge che aiuta a percorrere la strada della vita, accompagnandoli all'interno di una progressione moralmente e socialmente importante, secondo lo spirito del motto "sii preparato" e di una buona azione da compiere ogni giorno per stimolare non solo a volere il bene ma soprattutto a farlo e ad amarlo.
Sì, nel 1907, in Gran Bretagna, su quell'isola in quei venti ragazzi altro non c'era che lo spaccato educativo di quei tempi ed oggi, lo scoutismo, un milione di volte più grande di quando è iniziato si ferma a riflettere qui a Nuoro, con due insigni relatori, (Clotilde ed Edo) come rispondere alle esigenze, ma anche alle emergenze educative di questo tempo.
Inizieremo con loro a penetrare l'intricato mondo degli attuali problemi giovanili per poi individuare l'esca (come diceva BP) per attrarre ancora i ragazzi e le ragazze, valutando quali ritraduzioni pedagogiche e metodologiche offrire loro per rendere ancora il nostro scoutismo al passo con i tempi.
Per noi, Capi e Capo nuoresi il privilegio di continuare a promuovere i valori e le imprese dello scautismo in questo nuovo secolo che ci apprestiamo a cominciare, offrendo all'Agesci nuorese una proiezione e una visione attuale, aiutando i nostri ragazzi/e a cogliere obiettivi importanti per la propria vita di uomini e di donne che su questa terra proprio perché stati scout o guide non potranno passare leggeri anche perché avranno acquisito le competenze, (si spera) ma soprattutto lo stile per concorrere a lasciare il mondo migliore di quanto non l'abbiano trovato.
Ma se il WOSM, l'organizzazione mondiale degli scouts ci invita tutti alla celebrazione dell'alba del primo agosto la WAGGS, Associazione Mondiale delle Guide, nell'ambito delle celebrazioni in corso, ci invita, a partire dalla data del 22 febbraio 2007, ricorrenza del compleanno dei fondatori Baden-Powell e sua moglie Olave, nati per curiosa coincidenza lo stesso giorno sebbene a trentadue anni di differenza, e che per BP rappresenta anche il 150° anniversario della nascita, a concentrarci sul tema "l'educazione per tutti: i diritti educativi, e le nostre responsabilità degli educatori" per consentire ai giovani di affrontare meglio il proprio tempo e che comporta per noi adulti il dovere di aiutare i ragazzi ad essere consapevoli della propria crescita: aspetto centrale anche nella nostra riflessione odierna.
Diciamo questo anche nello spirito di uno scoutismo che dagli albori ai nostri giorni fonda la propria proposta sullo sviluppo del potenziale di ciascuno, sulla progressione personale e quindi sul far leva su quel 5% di buono che possiede anche il ragazzo/a più fragile.
Un assunto ben delineato sui testi del fondatore ma altrettanto fermo nell'articolo 25 della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" che afferma che "solo grazie all'educazione, e all'istruzione si potranno sconfiggere i mali della nostra umanità, contribuendo ad allontanare lo spettro dello sfruttamento e quindi del sottosviluppo".
Il convegno di oggi vuole offrire, con molta semplicità, un'occasione per celebrare il passato e progettare il futuro dello scoutismo nuorese, per farlo crescere rispondendo ai bisogni dei nostri ragazzi, i ragazzi di questo territorio, partendo dalle esigenze più evidenti, dagli affanni e dalle aspirazioni che quotidianamente esprimono ai loro educatori. Promuovendo uno scoutismo ancora radicato nei principi della tradizione che sappia essere sempre quel grande gioco che propone ai ragazzi la conquista della FELICITA', preparandosi alla vita attraverso la formazione del carattere, la formazione cristiana, la cura della propria salute, l'acquisizione di abilità e competenze: elementi importanti per poter essere utili e porsi al servizio del prossimo.
Ai genitori e agli insegnanti umilmente lo scoutismo si propone di portare un aiuto nel difficile compito dell'educazione nella convinzione che sia oggi un' emergenza prioritaria non lasciare mai soli i ragazzi e dargli tutto l'amore e l'affetto, il tempo, l'attenzione, l'ascolto che hanno il diritto di ricevere dalle persone più grandi che il destino, ma soprattutto il Signore gli fa incontrare sulla strada della propria vita.
Ignazio Ganga
Capo Gruppo del Nuoro 2
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